Jay Brannan, dal cinema alla musica, ed è già secondo album.

Lo abbiamo amato in “Shortbus”, il cult movie di John Cameron Mitchell. Lui era il biondino della tresca a tre con la coppia gay. Jay Brannan, texano ventisettenne talentuoso ed ambizioso, oltre che dichiaratamente gay, ora gioca la carta della musica. All’inizio ci ha pensato internet: le sue canzoni caricate sul web hanno letteralmente spopolato. Il video del suo primo pezzo, “Soda Shop” (già contenuto nella colonna sonora di “Shortbus”) ha visto un milione di visite su Youtube in due settimane.
Jay ha le idee chiare. Investe tutto quello che ha nell’album Goddamned, il primo cd con testi esplicitamente gay di cui è cantautore. E via la tournè, tutta sold out, a Manhattan, Londra, Parigi, Los Angeles, Toronto, Vancouver, Cape Town e Tel Aviv.
Da alcuni giorni è tornato a far parlare di sè con un secondo cd, “In living cover”, con rifacimenti di Bob Dylan, Joni Mitchell, Ani DiFranco e due brani inediti.