Non esagerate in grida di tripudio. Se si tratta di dolci, cioccolatini o altro offriteli subito in giro! Se si tratta del suddetto libro, sfogliatelo subito; se si tratta di un pacchetto, apritelo subito con gioia e curiosità almeno apparenti. Non si tratta di ipocrisia. Si tratta solo di sensibilità. Mortificare un donatore (fosse anche il proprio compagno o compagna di vita) accogliendo il dono con indifferenza, disprezzo o ironia fuori luogo, oppure dicendo: «ah, ne ho già un altro uguale», non significa essere sinceri, ma bensì villani o sadici.
Si può accennare alla possibilità di cambiarlo solo se chi l'ha donato ha previsto questa eventualità o se è una questione di taglia o simili. Non si deve mai dire: «non dovevi disturbarti».
Concluderei consigliando di non voler stupire a tutti i costi con un regalo troppo originale che il più delle volte si rivela inutile e difficili da collocare. Oppure spingersi su un'oggettistica sconveniente per un gusto goliardico che non sempre il destinatario si rivela pronto ad accogliere con lo spirito giusto, rischiando così di creare inutili tensioni e imbarazzi. Anche i feticisti consapevoli desiderano mantenere qualche margine di riservatezza, figuriamoci se si va a incappare in quelli con la coda di paglia! Non andiamo a complicarci la vita persino nei momenti di generosità!
Una vecchia superstizione vieta di regalare fazzoletti perché si dice porterebbero lacrime (chi ci crede eviti), e anche oggetti appuntiti come spille o simili; chi regala un portafogli deve metterci dentro una monetina.
Au revoir dal vostro
Conte Galé