«“Ossigernarsi a Taranto / è stato il primo errore / l’ho fatto per amore / di un incrociatore”, il bis che faccio dopo il mio spettacolo “Sei Brillanti”. Testo di Alberto Arbasino, una canzone anni Sessanta che parla di un gay, si usa il femminile e si racconta delle sventure di un omosessuale che parte militare un po’ così, per gioco e per amore. Il pubblico di oggi è un po’ più conservatore, ma sa, caro mio, le signore impellicciate lo accettano come prova di bravura canora e applaudono.»
Questo senza che a io abbia ancora rivolto alcuna domanda a Paolo Poli. Un vulcano di energia, una valanga alpina che sgrana versi di Dante e pagine della nostra letteratura senza incespicare mai e come non potendone fare a meno per esprimere certe nouances del suo pensiero. L’unico col quale le interviste funzionano al contrario e le domande seguono le risposte.